LA LEGGE REGIONALE SUGLI ASILI LASCIA I BIMBI SENZA TAGESMUTTER? L’ASSOCIAZIONE RIMINESE ARENDT FA RICORSO
In consiglio regionale ha prevalso la linea sinistra del Pd, perché in realtà gli ex margheriti una certa apertura alla cosa avevano avuto modo di dimostrarla. Morale della favola alla fine le ‘mamme di giorno’, le tagesmutter, non ce l’hanno fatta. Ragion per cui l’associazione riminese Hannah Arendt, in accordo con le realtà interessate di Bologna, Modena e Parma, ha messo già la cosa in mano all’avvocato: sarà ricorso.
“Questa legge – spiega Giuliana Moretti, fondatrice della Harendt – impedisce la nascita e la sopravvivenza (laddove già esistono) delle iniziative che possono rispondere ai bisogni delle famiglie perché non solo introduce il discorso del diploma magistrale o pedagogico (e dal 2015 la laurea specifica, ndr), ma va proprio a vietare i sevizi conciliativi al di fuori dalla casa del bambino”, vieta cioè la forma stessa del servizio. Un provvedimento, definito da diversi consiglieri in sede di dibattito decisamente antisussidiario e fortemente ideologico, che ancor peggio ha la prerogativa di “negare una realtà che c’è”.
Il testo approvato dalla Regione, in definitiva, dimostra come “la legge quando ha una preoccupazione eccessiva di tutelare finisce per imbrigliare, come è successo con le tagesmutter”, spiega Giuliana Moretti. “Fermo restando che è doveroso tutelare i nostri piccoli da iniziative allo sbaraglio, situazioni che possono certamente venire a crearsi. Questo non vuol dire però allo stesso tempo impedire anche alle iniziative buone di svilupparsi”.
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